Arles

Il territorio della foce del Rodano fu occupato a partire dal I millennio AC da popolazioni liguri, che intrattennero presto scambi commerciali con le vicine popolazioni celtiche e con gli empori fenici. Furono i Focesi, fondatori della città di Marsiglia nel VII secolo AC, a fondare un emporio commerciale (Théliné) dove poi sorgerà Arles. Il sito si trova all'incrocio tra la via che collega l'Italia con la Spagna e la valle del Rodano, che fu via di penetrazione per i coloni greci. Resti di abitazioni del IV secolo AC sono stati rinvenuti (nel 1975) durante i lavori per un parcheggio presso il "Giardino d'Inverno".
I Romani comparirono nella regione nel 102 AC, quando Mario fece scavare il canale delle "Fosse mariane" nei pressi di Arles, che facilitava la navigazione. La città è menzionata da Giulio Cesare con il nome di Arelate, di probabile origine gallica, con il significato di luogo presso (are) lo stagno (late). Durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo fu a favore di Cesare e dopo la vittoria di quest'ultimo ottenne buona parte del territorio della pompeiana Marsiglia. Nel 46 AC divenne colonia romana accogliendo i veterani della Legione VI e il suo porto fluviale si sviluppò, insieme allo sfruttamento del suo fertile territorio.
Nel IV secolo DC fu una delle residenze preferite dell'imperatore Costantino, e capoluogo della prefettura delle Gallie.
Nel Medioevo fu capitale del regno di Arles (934 - 1032). Arles è centro di accoglienza per i pellegrini che si dirigono al santuario di Santiago di Compostela. L'aristocrazia terriera edificò nelle campagne grandi masserie che diedero origine a diversi villaggi.
Alla metà del XVI secolo si ebbe un nuovo momento di grande prosperità con grande attenzione alla cultura antica. Numerose nuove costruzioni vengono edificate nel XVII e XVIII secolo e danno l'impronta all'attuale centro storico.
Alla fine del XIX secolo vi ha vissuto Vincent Van Gogh, che vi dipinse alcuni dei suoi quadri tra i più celebri. Vi passò l'intera esistenza anche Jeanne Calment, nata nel 1875 e morta nel 1997 a 122 anni, 5 mesi e 14 giorni, che detiene il record di longevità umana legalmente provata (dagli atti dello stato civile).

Le Mura
La conoscenza del tracciato della prima cinta muraria, eretta poco dopo fondazione della colonia, alla fine del I secolo AC, è in gran parte incerta. Un settore tra i meglio conservati va dalla porta di Augusto alla torre des Mourgues (dai monaci del monastero di San Cesareo). Se ne può quindi seguire il tracciato fino all'anfiteatro, da dove poi dovevano raggiungere il fiume. Sul lato meridionale dovevano seguire l'attuale boulevard des Lices.
Per la costruzione dell'anfiteatro ne fu forse distrutto un tratto, alla fine del I secolo DC e altre sezioni dovettero essere obliterate in seguito all'ampliamento dell'abitato urbano verso sud.
Solo una parte del tracciato venne riutilizzato per le nuove mura tardoantiche, con perimetro ridotto, che inglobarono alcuni monumenti funerari e blocchi di reimpiego provenienti da monumenti non più in piedi. Una terza cinta di mura, ampliata, si deve al XIII secolo. La torre dello Scorticatoio o torre del Leonet, del 1372 rappresenta l'ultimo resto del tratto di mura che correva lungo il fiume in epoca medioevale. Si conservano anche i resti della porta della Cavalleria, ricostruita nel 1588, completata nel XVIII secolo e parzialmente distrutta durante la Rivoluzione francese e nel 1877.
La porta di Augusto o porta della Ridotta, dalla fortezza che vi si era installata nel Medioevo, si trova all'ingresso in città della via Aurelia. In seguito allo scavo per la realizzazione del boulevard Emile-Combes (fine del XVII secolo) si trova attualmente sopraelevata, senza corrispondenza con la sua originaria situazione. Presso la torre settentrionale entrava l'acquedotto che portava in città l'acqua delle Alpilles.

Foro - Criptoportici
Del foro vero e proprio, la piazza centrale della città romana, restano solo alcuni pezzi architettonici che permettono di ipotizzare la sua costruzione poco dopo la fondazione coloniale del 46 AC. Fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.
La piazza, disposta su un terreno in pendio, era in parte sostenuta da sostruzioni: tre gallerie sotterranee disposte ad U e chiuse al pubblico. Una quarta galleria con elementi in mattoni appartiene probabilmente ad un rimaneggiamento di epoca tardoantica. A partire del V secolo il foro era in abbandono e alcune parti dei criptoportici furono chiuse per essere utilizzate come cantine e si perse la memoria della natura dei resti, che furono prima interpretati come catacombe e riconosciuti di origine romana solo in seguito al ritrovamento di un fregio scolpito nel 1737. Lo scavo di queste gallerie sotterranee a partire dal 1951 permise di ritrovare un deposito di marmi asportati da antichi monumenti, tra cui alcune iscrizioni che testimoniano l'esistenza nel Foro di un culto dedicato all'imperatore Augusto.
Attualmente ai criptoportici del Foro si accede dalla cappella dei Gesuiti, costruita nel 1654, notevole per il soffitto dipinto e la decorazione scolpita dell'interno, in stile barocco. La cappella fu sede del museo archeologico di arte cristiana.

Teatro romano
Fu inaugurato nel 12 AC presso la collina dell'Hauture, inserito nel suo tracciato urbano regolare. Insieme al foro e all'Arc du Rhone costituisce l'impianto monumentale della colonia in epoca augustea. Fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.
Iniziò ad essere fortificato nel V secolo DC ("Torre di Rolando", inserita nella cinta fortificata della città). Parte dei materiali fu riutilizzata per nuove costruzioni nelle vicinanze. Nel Medioevo altre costruzioni vi furono edificate e si perse memoria della sua originaria funzione, che venne nuovamente riconosciuta solo alla fine del XVII secolo. I lavori di scavo e restauro iniziarono nel 1823. Nuovi restauri sono iniziati nel 2004.
Attualmente restano pochi gradini della cavea del Teatro, l'orchestra, il proscenio e due colonne della scena, con un frammento della trabeazione. In origine la cavea si appoggiava su tre ordini di arcate e poteva accogliere circa 10.000 spettatori. Nell'orchestra, pavimentata in marmi colorati si trovava l'altare dedicato ad Apollo, rinvenuto negli scavi ottocenteschi. La scena aveva in origine tre ordini di colonne ancora in marmi colorati e una notevole decorazione scultorea, di cui rimane la celebre "Venere di Arles" e la testa di una statua colossale di Augusto.

Anfiteatro
Conosciuto con il nome di les Arènes, l'anfiteatro fu edificato intorno all'80 DC, addossato al fianco settentrionale della collina dell'Hauture, con orientamento diverso rispetto a quello del tracciato urbano. Fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.
Nel Medioevo divenne una vera e propria cittadella fortificata e vi furono innalzate quattro torri. Nel 1735 il consiglio municipale proibì la ricostruzione delle abitazioni che vi si erano installate e il monumento venne liberato dalle costruzioni successive a partire dal 1822. Restauri del monumento, ora esposto agli agenti atmosferici, furono condotti a più riprese e alla fine del XIX secolo fu instaurato un regolare programma di manutenzione. Nuovi grandi restauri sono iniziati nel 2000.
Circa 21.000 spettatori potevano essere ospitati nella cavea, suddivisa in quattro maeniana (suddivisioni orizzontali) e sostenuta da due ordini di 60 arcate, sormontate da un attico oggi perduto. Come in molti altri anfiteatri il sistema di accesso era articolato per mezzo delle scale e dei corridoi anulari ricavati nelle strutture di sostegno. L'arena era pavimentata con un tavolato in legno sostenuto da risalti nella parte inferiore del podium (il muro che limitava la cavea, rivestito da grandi lastre in pietra): nello spazio sotto il tavolato trovavano posto i macchinari utilizzati per gli spettacoli.

Circo romano
Fu edificato nel 149 DC, sotto l'imperatore Antonino Pio, fuori dalle mura, lungo la riva del fiume. Fa parte degli edifici inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.
Nel IV secolo la spina venne ricostruita con un nuovo rivestimento in lastre di marmo e l'erezione di un obelisco. Nel V secolo quando vi si svolgono ancora delle corse, inizia una parziale occupazione delle strutture. Il monumento sarà utilizzato come cava di materiale nel VI secolo in occasione della costruzione delle nuove fortificazioni. Le alluvioni del fiume ricoprirono le rovine di sedimenti e il monumento venne riscoperto solo nel XVII e nel XIX secolo, con scavi più approfonditi nel XX secolo.
La cavea poteva accogliere 20.000 spettatori ed era sorretta da un sistema di volte rampanti terminanti in facciata con un ordine di arcate. A causa della natura argillosa del terreno le fondazioni dovettero essere rinforzate con palificazioni in legno. Sono attualmente visibili solo alcuni resti delle costruzioni della cavea sul lato corto curvilineo.

Terme di Costantino
Forse sul sito di un simile edificio più antico, sulle rive del fiume, l'edificio termale venne costruito nel IV secolo DC, epoca in cui la città era divenuta sede della corte imperiale di Costantino.
Nel Medioevo la costruzione fu occupata da abitazioni private che ne fecero perdere il ricordo: nel XVI secolo i resti visibili erano identificati come quelli del palazzo imperiale di Costantino e venivano chiamati palazzo della Trouille, con allusione a sale circolari e voltate. Degli scavi nel XIX secolo permisero di identificare i resti con un edificio termale. Ad un palazzo o alla sede della prefettura delle Gallie potrebbe appartenere una sala basilicale, visibile nel vicino palazzo d'Arlatan.
I resti dell'edificio sono tuttora in gran parte compresi nelle case circostanti, mentre è stato liberato il settore settentrionale con gli ambienti caldi e altri spazi di servizio.

Chiesa di Saint-Trophime
La cattedrale della città fu spostata nel V secolo nei pressi dell'antico Foro della città e dedicata a Santo Stefano. Ebbe diverse fasi costruttive: la chiesa oggi visibile fu edificata tra il 1100 e il 1152, e dedicata a Saint Trophime (San Trofimo). Rappresenta uno dei monumenti più importanti del romanico provenzale e fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.
La chiesa ha un'alta navata centrale a cinque campate fiancheggiata da strette navate laterali. Una cupola copre lo spazio all'incrocio del transetto, presso il quale è stato elevato il campanile. Il portale centrale è riccamente scolpito con una raffigurazione del Giudizio Universale.
Nel 1178 l'imperatore Federico I Barbarossa venne qui incoronato re di Arles.
Un coro gotico con deambulatorio e cappelle a raggiera, rimpiazzò le tre absidi originali nel XV secolo. Alla fine del XVII secolo vi furono nuovi interventi all'interno e l'aggiunta dei portali sulla facciata. Durante la Rivoluzione francese la chiesa fu trasformata in "Tempio della Ragione" e l'arredo originario fu in gran parte distrutto. In seguito la sede arcivescovile fu trasferita ad Aix-en-Provence e la chiesa fu riaperta al culto come chiesa parrocchiale.
L'insieme degli edifici episcopali fu costruito in più tappe. Il braccio meridionale del transetto della chiesa si prolungò con la costruzione di una prima sala capitolare, successivamente raddoppiata, che alla fine del XII secolo ricevette una facciata ad arcate sostenute a colonnette. Un terzo lato del quadrilatero fu occupato da un dormitorio.
Le costruzioni furono quindi collegate dalle gallerie di un chiostro: la prima galleria, sul lato nord, venne completata alla fine del XII secolo e la seconda davanti al dormitorio deve risalire agli inizi del XIII. Il progetto rimase tuttavia incompiuto e un secondo piano non venne mai realizzato. La decorazione scolpita di queste prime due gallerie è particolarmente ricca e rappresenta i temi del mistero pasquale e dei santi patroni della chiesa locale nella galleria nord, mentre nella seconda galleria i capitelli rappresentano episodi della vita di Gesù.
Il chiostro venne chiuso con altre due gallerie di stile gotico negli anni 70 del Trecento. Nella prima il tema della decorazione dei capitelli raffigura la vita di Saint Trophime, mentre nella seconda si mescolano episodi biblici con culti locali.
I canonici della cattedrale non furono più monaci a partire dal 1455 e le gallerie furono utilizzate come magazzini. Nel XVII secolo le gallerie furono poi divise in due con l'aggiunta di una volta e la costruzione di un'ampia scalinata. Dopo la Rivoluzione francese il chiostro fu in parte occupato da abitazioni private.
Il palazzo arcivescovile concludeva il complesso episcopale. Quello tuttora visibile risale ad una radicale ricostruzione del XVII secolo, con numerose trasformazioni nei periodi successivi. Mantenne la sua funzione fino alla Rivoluzione francese, per essere successivamente adibito a diversi usi civili.