Oskar Schindler: Un uomo "giusto tra i giusti"
Oskar Schindler è stato un imprenditore tedesco, famoso per aver salvato, durante la Seconda guerra mondiale, circa 1.100 (secondo altri, come riportato sulla sua lapide, 1.200) ebrei dallo sterminio, con il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la sua fabbrica di oggetti smaltati, la D.E.F. (Deutsche Emaillewaren-Fabrik), situata in via Lipowa n. 4, a Cracovia.

Egli avrebbe sostenuto che alcuni lavoratori incompetenti erano in realtà essenziali per il buon andamento della fabbrica, e qualsiasi danno che veniva loro fatto, risultava nelle sue proteste e richieste di risarcimento al governo. L'orrore determinante a cui dovette assistere fu il rastrellamento del 1942 nel ghetto di Cracovia. I soldati stavano trasferendo gli ebrei in un campo di concentramento a Plaszów, e uccisero selvaggiamente molte persone che cercavano di nascondersi nelle loro case.
Da brillante diplomatico, dopo il rastrellamento fu sempre più pronto a usare le sue doti per salvare i suoi Schindlerjuden ("gli ebrei di Schindler"). Si accordò con Amon Göth, il comandante di Plaszów, per il trasferimento di 900 ebrei nell'adiacente complesso industriale, dove sarebbero stati relativamente al sicuro dalle angherie delle guardie tedesche.
Quando l'Armata Rossa era ormai prossima a liberare Cracovia, i tedeschi distrussero i campi e uccisero gran parte degli internati. Schindler, tuttavia, riuscì a spostare 1.100 "lavoratori" in una fabbrica a Brunnlitz (Brneˇnec) in Cecoslovacchia, sottocampo del complesso di Gross-Rosen, nell'ottobre 1944. Nel trasferimento, il convoglio della forza lavoro femminile, che partì a distanza di una settimana da quello maschile, venne deviato per un errore burocratico ad Auschwitz. Schindler riuscì comunque nell'intento di farselo restituire, e tutte le donne raggiunsero definitivamente Brunnlitz, che venne poi liberata nel maggio del 1945.
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Campo di lavoro di Plaszow
Plaszów era un sobborgo nella parte meridionale della città di Cracovia, in Polonia, dove nel dicembre 1942 venne inaugurato un campo di lavoro forzato nazista.
Il campo si allargò progressivamente e nel 1944 aveva raggiunto un'estensione di 81 ettari.
Il campo fu fino inizialmente un campo di lavoro forzato, ma nel gennaio del 1944 divenne un campo di concentramento e vi furono trasferite circa 600 SS delle SS- Totenkopfverbände.
Il comandante del campo fu dal febbraio del 1943 Amon Göth, comandante viennese delle SS, il cui staff comprendeva anche membri femminili, tra cui Gertrud Heise, Luise Danz, Alice Orlowski and Anna Gerwing, delle quali i sopravvissuti riportarono più tardi le torture subite.
Gli ebrei di Cracovia erano stati costretti nel marzo del 1941 a radunarsi in un quartiere di Podgorze, che venne trasformato in un ghetto racchiuso da mura. Il 13 e 14 marzo del 1943 il comandante Göth supervisionò personalmente la liquidazione del ghetto di Cracovia, trasferendone tutti gli abitanti a Plaszów. Il campo era precedentemente occupato da circa 2.000 prigionieri, tutti ebrei, e dopo il trasferimento il loro numero salì a circa 8.000.
La percentuale di morte era molto alta: molti prigionieri, compresi donne e bambini, morirono di tifo o di fame e molti altri per le esecuzioni. Il campo era noto per le fucilazioni singole e di massa che vi avevano luogo.
Il comandante Göth fu arrestato nel settembre del 1944 dalle SS per aver sottratto i beni di valore dei prigionieri e fu internato in un ospedale in quanto sofferente di diabete. Qui fu arrestato dopo la guerra dalle truppe americane, che lo estradarono in Polonia, dove subì un processo, nel quale fu considerato responsabile della morte di circa 2.000 ebrei uccisi durante la liquidazione del ghetto di Cracovia e di altri 8.000 uccisi nel campo di Plaszów. Fu condannato a morte e impiccato.
Nel ghetto di Cracovia e nel campo di Plaszów è ambientato film Schindler's List sulla vita di Oskar Schindler, nella cui industria di armamenti erano impiegati alcuni dei prigionieri del campo e che contribuì a salvarne molti dalla morte.
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La fabbrica di Cracovia
La fabbrica di Brnenec
Il campo di lavoro di Plaszow