La cattedrale di Strasburgo

La Cattedrale di Notre-Dame, « le grand Ange rose de Strasbourg » come poeticamente la definì Paul Claudel, è tra i monumenti più stupefacenti del gotico nell'Europa settentrionale, in tutto degna di sostenere il confronto con le più belle cattedrali gotiche di Francia e di Germania. La sua grandiosa mole rosata, resa vibrante dal brulichio delle guglie e della decorazione che ne riveste l'esterno, domina possente sulle vie e gli edifici dell'antico centro di Strasburgo, sorto nel perimetro dell'antica città romana; qui, sulle rovine di un tempio dedicato a Mercurio, fu innalzata verso il 550 una prima chiesa intitolata alla Vergine. Nel periodo carolingio venne aggiunta una cripta costruita dall'arcivescovo Remy, e tutto l'edificio venne ampliato e arricchito, come documenta una sommaria descrizione della cattedrale vergata nell'826 dal poeta Ermoldo il nero. A seguito di un incendio appiccato dalle truppe del Duca di Svezia questa prima cattedrale andò distrutta, e fu sostituita da un imponente basilica romanica fondata nel 1015 dal vescovo Wernher di Habsbourg e ultimata verso la metà del secolo. Le dimensioni di questa seconda cattedrale erano considerevoli, dal momento che l'edificio attuale ne ripete il perimetro: aveva pianta a tre navate, concluse da un largo transetto su cui si apriva direttamente l'abside semicircolare, fiancheggiata da due cappelle e sormontata da una robusta torre. Nel XII secolo ripetuti incendi danneggiarono gravemente le strutture interne della cattedrale realizzate per la maggior parte in legno, finché nel 1176 il vescovo Conrad di Huneburg dette avvio alla ricostruzione della parte orientale: si cominciò coll'ampliare l'abside e la crociera, strutturandole nelle possenti forme architettoniche dello stile tardoromanico, già tendenti al gotico nelle volte slanciate del braccio settentrionale del transetto. Ma dove il nuovo stile gotico si manifesta apertamente ed in forme già mature è nel braccio meridionale del transetto, che soprattutto nella facciata fittamente scolpita rivela gli influssi artistici dell'Ile-de-France, che Strasburgo fu il primo centro della regione renana ad accogliere.

I legami con la Francia si fecero più stretti alI'epoca di Berthold de Teck, vescovo di Strasburgo dal 1223 al 1244, che grazie alle sue relazioni con il clero francese era aggiornato sugli sviluppi dello stile gotico nelle grandi cattedrali della regione parigina e del Nord della Francia: è in questo periodo che entrano a far parte del cantiere strasburghese lo scultore del portale meridionale e l'architetto della navata, entrambi provenienti dalla Francia. A partire dal 1235 cominciò a sorgere la grandiosa navata, costruita in quarant'anni nel più puro stile gotico, con ardite volte ogivali impostate su snelli pilastri a fascio, intervallati da vetrate policrome. Dopo quasi due secoli dal suo inizio la costruzione della cattedrale giunse praticamente a termine nel 1365, quando fu ultimata 1'ornatissima facciata principale, chiusa tra i due campanili laterali; dal 1399 al 1439 fu innalzata la maestosa guglia traforata che corona il campanile di sinistra, ed altri lavori ancora furono realizzati nei secoli successivi a testimonianza della cura assidua posta dalla città nella conservazione ed arricchimento del suo monumento più significativo e amato.

LA FACCIATA
L'incontro più suggestivo con la magnifica facciata della cattedrale lo si ha giungendovi frontalmente dalla Rue Mercière, un'antica strada medievale fiancheggiata da pittoreschi edifici nel cui sfondo si inquadra, come un'enorme pagina della storia artistica della citt§, la parte centrale della facciata, con l'ornatissimo portale cororato dal grande rosone.

Sboccando sulla piazza, si scopre tutta l'ampiezza maestosa della facciata, smisurata eppur miracolosamente leggera per le proporzioni armoniose delle diverse parti, il vibrante verticalismo delle sue strutture concluse dalla guglia, il mobile pittoricismo della decorazione traforata come una trina. Alta 66 metri e larga 45, la facciata fu costruita dal 1277 al 1365 e completata nei primi decenni del secolo XV con la guglia, progettata dall'architetto del Duomo di Ulma, Ulrich di Ensingen, e innalzata fino a 142 metri; il progetto per la facciata, attribuito alla figura leggendaria di Erwin di Steibach, subì varie modifiche nel corso dei lavori durati quasi un secolo, e documentati da numerosi disegni del tempo conservati nel Museo dell'Opera di NotreDame.

La brulicante decorazione scultorea, concentrata soprattutto attorno ai tre portali, fu a più riprese danneggiata nei periodi della Riforma e della Rivoluzione, tanto che alcune parti sono state rifatte nel secolo scorso e agli inizi di questo, mentre altre statue sono state trasferite nel Museo dell'Opera e sostituite