Delacroix e i misteri di Saint Sulpice
In questa chiesa situata nel cuore del quartiere di Saint Germaine, non appena varcata l'entrata, sulla destra, abbiamo la cosiddetta "Cappella degli Angeli", nella quale fanno bella mostra tre dipinti del grande Eugene Delacroix. Un tipo eccentrico e tenebroso, il Delacroix. I dipinti in questione sono per la precisione tre: "Giacobbe lotta con l'Angelo" sul lato sud della cappella; "La cacciata di Eliodoro dal Tempio", sul lato nord della cappella e "L'arcangelo Michele sconfigge il Male" sulla volta della cappella. Dunque, abbiamo tutte e tre le opere "misteriche" del grande pittore. Cerchiamo ora di esaminarli uno alla volta, così ci renderemo conto meglio anche dei particolari "strani" dei dipinti stessi.

Giacobbe lotta con l'Angelo
Come abbiamo potuto constatare questa è forse l'opera più importante e rappresentativa di Delacroix nella Cappella degli Angeli di Saint Sulpice a Parigi. Ma iniziamo subito a vedere le particolarità e le "stranezze", oltre a "coincidenze" molto sospette di questo dipinto. Nel nostro primo studio, abbiamo voluto evidenziare due particolari che consideriamo molto importanti. Il primo particolare riguarda un oggetto assolutamente fuori tempo: un cappello da esploratore, poggiato su un'altra serie di oggetti, fra cui una borraccia, un elmo romano, una lancia con sopra delle vesti ammucchiate. Che ci fa un cappello da esploratore in un contesto di questo genere? Ma anche gli oggetti stessi sono "strani". Difatti, se vogliamo fare degli accostamenti e delle ipotesi, possiamo dire che la lancia potrebbe stare a significare la lancia che ha trafitto il cuore di Gesù. L'elmo romano potrebbe invece indicare proprio che a trafiggerlo fu un romano. La borraccia potrebbe invece riferirsi al momento in cui a Gesù fu dato da bere. oppure che fa parte del corredo da esploratore, di cui sopra abbiamo il cappello. E le vesti? Forse Delacroix ha voluto rappresentare con esse quelle che furono strappate a Gesù? Del resto, sulla destra del mucchio di vesti c'è un panno rosso... Ma, ipotesi ancor più suggestiva, tutto il gruppo potrebbe potrebbe stare ad identificare una località. Già, perché più in basso al gruppo vi è dell'acqua, c'è un elmo ed una lancia romana: la località in questione potrebbe essere Rennes-Les-Bains, a pochi chilometri da Rennes-Le-Chateau, che i romani elessero a stazione termale. Questo anche perché nel dipinto c'è un altro particolare, il numero 2, che ci ricorda Rennes-Le-Chateau. Si tratta di una donna con un anfora sulla testa, la stessa raffigurata poi da Sauniére nella sua chiesa di Rennes, sulla destra del Monte Fiorito, che potrebbe raffigurare la Maddalena con la sua anfora che si reca al Sepolcro di Cristo per portare gli unguenti. Passiamo ora ad un particolare che ci ha fatto riflettere molto, sempre su questo dipinto. Al centro di quello che abbiamo evidenziato, appare chiarissima un'impronta, o forse una doppia impronta, che assomiglia molto ad una "X". Quello che ci ha fatto riflettere, è la coincidenza con un versetto del "Serpente Rosso", esattamente quello contenuto del segno zodiacale della Vergine, che recita così: "... gli zoccoli di un cavallo avevano lasciato quattro impronte sulla pietra, ecco il segno che DELACROIX aveva lasciato in uno dei tre dipinti della cappella degli Angeli". E quelle impronte che abbiamo rilevato sembrano proprio degli zoccoli di un cavallo. Ma il fatto è che sono due, non quattro. Dove saranno le altre due? Non siamo ancora riusciti a trovarle.

La cacciata di Eliodoro dal Tempio
Questo dipinto è eccezionale per profondità e per cromaticità. Raffigura Eliodoro che viene cacciato dal Tempio di Gerusalemme, in quanto voleva impadronirsi del tesoro in esso contenuto. In questo dipinto appare, in tutto il suo splendore, un altro passo, sempre citato nel Serpente Rosso, contenuto nel versetto del segno zodiacale della Bilancia: "Eccomi dunque a mia volta cavaliere sul destriero divino che cavalcava l'abisso."  Ordunque, il cavallo raffigurato da Delacroix in questo dipinto, viene chiamato proprio il "cavallo di Dio", ossia il destriero divino citato nel Serpente Rosso. E' da sottolineare che questo dipinto, in Saint Sulpice, viene sempre tenuto in penombra e non viene quasi mai illuminato, a differenza di quello di fronte, raffigurante come detto Giacobbe che lotta con l'Angelo.

L'Arcangelo Michele sconfigge il Male
In questo dipinto, che si trova sulla volta, non sembrano esservi particolari interessanti, se non per uno: la cintura che avvolge i fianchi di San Michele. E' di colore rosso vivo ma non solo. Osservandola con attenzione, abbiamo notato la sua forma, che è esattamente uguale a quella del fiume Sals che bagna Rennes-Les-Bains, come possiamo osservare. Vorremmo ricordare proprio come le acque del fiume Sals, oltre ad essere saline dal nome, sono anche ferruginose, ed in molti punti acquistano un colore rossastro, senza dimenticare che la terra del Monte Cardou, che domina il Sals, sia invariabilmente di colore rosso. Che sia questo il Serpente Rosso di cui tanto si parla?