Simbolismo e misteri della cattedrale di Chartres
La Cattedrale di Chartres è una delle più enigmatiche del mondo. Chi la costruì e perché? Cosa rende il luogo così speciale? Dove e come gli architetti attinsero le conoscenze per edificarla?

La città di Chartres sorge in una fertile pianura lungo le rive del fiume Eure, a meno di cento chilometri da Parigi. La sua cattedrale è una delle più venerate e misteriose del mondo.
In quest'area, prima che i Galli e i Celti vi si insediassero prosperando, i costruttori dei cerchi megalitici del tipo di Carnac e di Stonehenge avevano innalzato un enorme dolmen chiuso in un tumulo di pietra. Il dolmen formava un vano riparato, dentro il quale si credeva riposasse una potente energia risanatrice, proveniente dai movimenti tellurici. Tutta l’area del dolmen e del tumulo cominciò allora ad essere venerata come sacra. In virtù del potere magico della zona i Druidi, i sacerdoti della Gallia e della Bretagna, fondarono intorno al dolmen un centro di insegnamento druidico.
Una leggenda narra che i Druidi avessero avuto una visione profetica di una Vergine che stava mettendo al mondo un bambino. Fu, allora, intagliata un'effige di legno di pero, raffigurante la fanciulla con il bimbo, ed in seguito fu posta all'interno del dolmen.

I primi cristiani, giunti a Chartres intorno al III secolo e rinvenuta la scultura annerita dal tempo, la venerarono come la Vergine Nera: la chiesa che costruirono sul luogo fu consacrata alla Madonna, mentre la nicchia in cui era posta la Vergine fu chiamata "Grotta dei Druidi", inglobandola nella chiesa. Su quello stesso luogo sorsero nel tempo sei chiese, di cui le prime cinque distrutte dal fuoco e l’ultima è la cattedrale gotica di Chartres giunta fino a noi.
Dopo l'ultimo incendio del 1194, venne ricostruita in soli venticinque anni. Alla ricostruzione partecipò tutta la popolazione. Furono applicate le tecniche costruttive più avanzate del tempo, con uno sforzo (anche finanziario) molto elevato. Da allora niente è più stato in grado di danneggiarla; né le guerre di religione, né la Rivoluzione Francese, e nemmeno la seconda guerra mondiale.
Il suo aspetto attuale è quello realizzato nel 1220. Quando venne ricostruita la cattedrale, a Chartres vi erano diecimila abitanti e si voleva costruire una chiesa che fosse in grado di contenerli tutti. Le pietre necessarie per la sua ricostruzione furono estratte dalla cava di Bercheres; alcune di esse erano molto pesanti e ci vollero moltissimi uomini per riuscire a smuoverle.
Dal 1200 al 1236 una folla di operai e artigiani lavorarono senza posa alle splendide vetrate. La loro caratteristica principale è data proprio dalla loro particolare costruzione: esse possono essere tolte dal loro posto completamente intere e poi posizionate dove si trovavano precedentemente. Questa loro caratteristica ha fatto sì che durante la guerra esse furono spostate e, quindi, vennero salvate, specialmente durante i bombardamenti della prima guerra mondiale.

Come fu edificata questa costruzione? Da dove provenivano le conoscenze per erigere un monumento così complesso e resistente nel tempo?

Si racconta che Bernardo di Chiaravalle, fondatore dei monaci cistercensi, avesse ispirato nove cavalieri di Francia a partire alla ricerca di segreti in Terra Santa. I nove, più noti come Templari, tornarono misteriosamente nel 1128: pochissimi anni dopo l’architettura gotica fiorì e Chartres ne divenne presto l’espressione più sublime. Forse i Templari scoprirono qualche arca conoscenza in Medio Oriente? La progettazione della cattedrale di Chartres fu direttamente condizionata dalla loro ricerca?

Molte ipotesi si pronunciano su un legame tra architettura gotica e conoscenze matematiche e filosofiche importate dalla Terra Santa ad opera dei Templari.
Pare infatti che la struttura interna della chiesa produca sul corpo del credente un effetto di innalzamento spirituale grazie all’energia tellurica dal basso. Al suo centro è intarsiato lo schema di un labirinto, simboleggiante il cammino di redenzione di colui che desidera raggiungere la Verità. Tutto l'interno della chiesa è permeato di simboli esoterici, intarsiati sulle colonne e sui capitelli: la morte, l'abbondanza, la pudicizia e la vita; e ancora la peste, la carestia e altre immagini come il leone, il drago e il serpente. Il centro della costruzione, per esempio, si trova proprio tra la seconda e la terza campata del coro e coincide con il punto esatto in cui era collocato l'altare originale, spostato poi nel sedicesimo secolo. Il pozzo sotterraneo ha il livello dell'acqua proprio a 37 metri di profondità sotto l'altare. Sopra, alla stessa distanza, si trova il pinnacolo della volta, dove si incontrano le ogive incrociate. Un altro numero che si ripete è il 72.

I misteri della cattedrale sono molti: a mezzogiorno del solstizio d'estate, un raggio di sole penetra attraverso una vetrata ed illumina una lastra di pietra rettangolare posta obliquamente rispetto alle pietre che costituiscono il pavimento dell'ala ovest della cattedrale. Questo fa immaginare ad un accordo regolato da conoscenze astronomiche che, per motivi simbolici a noi sconosciuti, vennero prese in considerazione.
La pianta della cattedrale fu concepita secondo le regole basate sul numero aureo (1,618); infatti le distanze tra le colonne e la lunghezza delle navate, dei transetti e del coro, sono tutti multipli di tale numero.
Alcuni studiosi sostengono di avere visto tra le decorazioni la leggendaria Arca dell’Alleanza: ciò lascerebbe credere che i Templari avessero realmente portato in Occidente un prezioso tesoro di conoscenze e che la cattedrale di Chartres non solo ne abbia beneficiato ma continui ad oggi a celarne gli arcani significati.